Helicobacter Pylori e intolleranza al lattosio: per diagnosticarli c’è il breath test
L’Urea Breath Test per individuare la presenza di Helicobacter Pylori: cos’è?
L’infezione da Helicobacter Pylori è una delle più diffuse nel mondo e anche insidiosa, poiché questo batterio spiraliforme riesce a sopravvivere molto bene nell’ambiente acido dello stomaco. Esso può essere però facilmente diagnosticato dall’Urea Breath Test (UBT). In cosa consiste? È un test rapido, specifico e sensibile, che si esegue in 30 minuti e si basa sulla somministrazione per via orale di urea, cioè di un composto sintetico che, se l’Helicobacter Pylori è presente nello stomaco, verrà trasformata in anidride carbonica CO2 presente nell’espirato del paziente e determinata dal test.
Come si svolge l’Urea Breath Test
Sottoporsi a quest’esame è davvero molto semplice, dato che non comporta la minima invasività. In pratica al paziente vengono presentate innanzitutto due provette nelle quali si chiederà di espirare attraverso una cannuccia. Queste due prime provette vengono quindi sigillate. A questo punto si chiederà allo stesso paziente di assumere delle pastiglie contenenti urea 13C e di aspettare per 30 minuti senza mangiare, bere o fumare. Dopo questo lasso di tempo vengono poste al paziente altre due provette in cui dovrà di nuovo espirare dell’aria.
Mancanza dell’enzima lattasi: per scoprirla, c’è il Breath test al lattosio
Per la diagnosi di intolleranza al lattosio si utilizza invece il Breath test al lattosio, utilizzando un carico di 25 grammi di lattosio. Questo test va condotto in 3-4 ore, quindi, a differenza di quello per l’Helicobacter, non è velocissimo. Con tale test si valuta la presenza di idrogeno nel respiro del paziente effettuando una serie di misurazioni secondo un metodo ampiamente testato ed approvato dalla comunità scientifica. In caso di malassorbimento del lattosio, dopo l’assunzione di quest’ultimo, dovuto alla mancanza dell’enzima che deve metabolizzarlo (lattasi), nell’intestino si verificano processi di fermentazione con la produzione di alcuni gas tra cui l’idrogeno. Quest’ultimo viene assorbito nel circolo sanguigno, arriva ai polmoni e viene eliminato con il respiro e quindi determinato con il test.
Ricordiamo che il paziente che presenta disturbi gastrointestinali deve rivolgersi sempre al medico specialista in Gastroenterologia il quale, dopo un’accurata valutazione clinica, prescriverà le indagini del caso (strumentali: ecografia, TAC, RMN, gastroscopia, colonscopia, ecc.) e anche test funzionali come breath test scelti a seconda della sintomatologia riferita ed alle allergie riferite dal paziente.
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